Non c’è luce dal principio
Falcia le risaie porta carestia
Dimostra la natura devastante della tua follia
Apri l’occhio folgorante della macchina
E macella la tua faccia tra gli ioni della scarica
Cosa c’è dietro le tende che non vedo?
Oltre le rotaie cigolanti che trasportano il mio treno
Cosa provano le madri nella perdita dei figli?
Cosa vedono le piovre nei meandri degli abissi?
Cosa temo? temo di collidere col sole
Nel teatro grigio piombo del mio baratro di depressione
Tu non sarai mai parte di tutto il mio creato
Fino a quando non avrai provato il liquido del mio apparato
Io sono il pugnale conficcato dentro il mondo
L’opera finale progettata nel silenzio
Le mie dita si diramano profonde nel tuo ventre
Per estrapolare il frutto del mio seme non lasciarti niente
Dillo a tutti in città
Che l’ho fatto per te, sono entrato dentro di te
Con le dita, per cercare un segno di vita
Sono te, riflesso negli specchi del passato
Dei rimorsi dei rimpianti della merda che hai creato
Perché tu, guidi una carrozza di cavalli morti
Tu, guardi vita e morte con gli stessi occhi
Tu, piangi sopra i fiori che hai strappato
Dei rimorsi dei rimpianti della merda che hai creato
Cretina tu non puoi manipolare un manipolatore
Posso fare a meno di un tumore che mi mangia il cuore
Corda e lama per accarezzarti nei momenti bui
Quelli in cui non vuoi più le attenzioni del tuo lui
Io non ti dedicherò l’arte, nemmeno tra cent’anni
Nemmeno se dovessero obbligarmi
E’ un romanzo la mia vita è come un cancro latente
Un lago vuoto uno scenario spaventoso e morente
I petali dei fiori sono gli unici colori
Che mi attirano nel buio come luci di lampioni
Le falene mi rapiscono nel sonno mi portano via
Nel bosco e mi preparano al declino del prossimo giorno
Oggi no, oggi non mi alzo
Lo stomaco contratto tiene dentro tutto il male che ti ho fatto
Ti garantiremo libertà, dalla libertà
Dillo a tutti, dillo a tutti in città
Che l’ho fatto per te, sono entrato dentro di te
Con le dita, per cercare un segno di vita
Sono te, riflesso negli specchi del passato
Dei rimorsi dei rimpianti della merda che hai creato
Perché tu, guidi una carrozza di cavalli morti
Tu, guardi vita e morte con gli stessi occhi
Tu, piangi sopra i fiori che hai strappato
Dei rimorsi dei rimpianti della merda che hai creato
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There is no light from the principle
Falcia the rice fields brings famine
Demonstrates the devastating nature of your madness
Open the dazzling eye of the machine
And slaughter your face between the ions of the discharge
What’s behind the tents I don’t see?
Beyond the cigulating rails that carry my train
What do mothers prove in the loss of children?
What do you see the falls in the meanders of the abyss?
What are you afraid? I’m afraid of colliding with the sun
In the gray theater lead of my abyss of depression
You will never be part of all my created
Until you have tried the liquid of my apparatus
I am the dagger stuck in the world
The final work designed in silence
My fingers branch out deep in your belly
To extrapolate the fruit of my seed, don’t leave anything
Tell everyone in the city
That I did it for you, I entered you
With your fingers, to look for a sign of life
I’m you, reflected in the mirrors of the past
Of the remorses of sh#t regrets you created
Because you, drive a carriage of dead horses
You, look at life and death with the same eyes
You, cry over the flowers you torn
Of the remorses of sh#t regrets you created
Cretina you can’t manipulate a manipulator
I can do without a tumor that eats my heart
Rope and blade to strain yourself in the dark moments
Those in which you don’t want your attention anymore
I will not dedicate art to you, even in a hundred years
Not even if they should be obliged
It is a novel my life is like a latent cancer
An empty lake a scary and dying scenery
The petals of the flowers are the only colors
Who attract me in the dark as street lamp lights
The moths kidnapped me in sleep they take me away
In the woods and prepare me for the decline next day
Today no, today I don’t get up
The contract stomach holds inside all the evil I made you
We will guarantee freedom, from freedom
Tell everyone, tell everyone in the city
That I did it for you, I entered you
With your fingers, to look for a sign of life
I’m you, reflected in the mirrors of the past
Of the remorses of sh#t regrets you created
Because you, drive a carriage of dead horses
You, look at life and death with the same eyes
You, cry over the flowers you torn
Of the remorses of sh#t regrets you created
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